Scriviamo articoli sul calcio retrò, sui Mondiali, sugli Europei e sulle carriere di giocatori leggendari. Trovata dopo faticosi iter burocratici una propria identità, la nazionale irlandese visse molti anni di autentico limbo, senza riuscire a qualificarsi mai a una competizione finale delle rassegne europee e mondiali, a dispetto di giocatori di notevole classe ed esperienza che si avvicendarono in nazionale durante gli anni. La FIFA, in maniera molto pratica, stabilì che ogni federazione doveva limitarsi a selezionare i giocatori in base ai propri confini geografico-politici e decise, inoltre, che dal 1953 nessuna delle due squadre avrebbe potuto chiamarsi semplicemente Irlanda nelle competizioni dove entrambe avessero avuto diritto di partecipare. Ciononostante la selezione irlandese tornò a casa tra l’entusiasmo della popolazione, che celebrò i propri giocatori con un vasto bagno di folla a Dublino. Lo Stato Libero d’Irlanda non giocò altre partite sino al 21 marzo 1926, quando fu impegnato in una gara fuori casa contro l’Italia persa per 3-0. Negli anni successivi lo status della competizione calcistica dei precedenti giochi olimpici fu riconsiderata e di fatto questo match viene spesso considerato come la vera prima partita ufficiale della selezione irlandese.
L’Albania ha giocato alcune partite ufficiali allo stadio Loro Boriçi di Scutari, dove ha conseguito alcuni successi, come la vittoria per 3-1 sulla Russia nelle qualificazioni al campionato d’Europa 2004. Lo stadio Niko Dovana di Durazzo e lo stadio municipale di Coriza sono stati utilizzati per ospitare amichevoli della nazionale. L’esordio internazionale avvenne alle Olimpiadi di Parigi del 1924, durante le quali il 28 maggio lo Stato Libero d’Irlanda affrontò la Bulgaria allo stadio di Colombes vincendo 1-0. La prima rete della storia irlandese fu segnata dall’attaccante Paddy Duncan. Il 25 febbraio 1934 lo Stato Libero d’Irlanda debuttò nel campionato del mondo, pareggiando per 4-4 col Belgio al Dalymount Park nelle qualificazioni. Si è dovuto lavorare per circa un anno, finché nel febbraio 2006, grazie alla conoscenza di un esponente che si è assunto l’onore e l’onere di portare avanti il nome Ponente, si decide di riprovarci. Grazie alla non ammissione di molte società in Lega Pro, la nuova società avvia le pratiche per il ripescaggio nelle categorie professionistiche. L’Irlanda, stavolta allenata da Eoin Hand, nelle qualificazioni al campionato del mondo 1982, non riuscì a qualificarsi esclusivamente per la differenza reti, che li penalizzò a vantaggio della Francia, tra l’altro nuovamente battuta a Dublino.
Miglior marcatore stagionale ancora l’albanese Silvio Merkaj che firma 16 reti, delle quali 13 in campionato e 3 nei Play-off. Con le regole del tempo, infatti, una vittoria della Irlanda avrebbe significato un successivo play-off con l’Inghilterra per un posto al mondiale. Dando seguito ideale alla partecipazione al campionato d’Europa, due anni più tardi l’Irlanda si qualificò per la prima volta al campionato mondiale di calcio per la rassegna del 1990 in Italia, dopo aver ottenuto il secondo posto nel girone di qualificazione dietro alla Spagna (tra l’altro battuta in casa dai verdi). Dopo aver raggiunto i quarti di finale delle qualificazioni al campionato d’Europa 1964, l’Irlanda si trovò in girone di qualificazione al campionato del mondo 1966 con Siria e Spagna. Al loro esordio in un mondiale gli irlandesi raggiunsero i quarti di finale, conseguendo alla prima partecipazione il loro miglior piazzamento di sempre nella Coppa del mondo. La vittoria assicurò il passaggio del turno ai quarti di finale, dove gli irlandesi persero con una squadra che sarebbe diventata una sorta di nemesi storica, nuova maglia della juve i Paesi Bassi. L’Irlanda esordì al campionato d’Europa con un’inaspettata vittoria sui rivali inglesi (in rete Ray Houghton di testa), a cui fece seguito un pareggio contro l’Unione Sovietica per 1-1. Nell’ultima i verdi furono, tuttavia, sconfitti per 1-0 dai Paesi Bassi, a segno nei minuti conclusivi; pur essendo eliminati, gli irlandesi furono la sorpresa positiva del torneo.
La nazionale allenata da Charlton superò, infatti, il girone per mezzo del sorteggio, dopo aver pareggiato le gare contro l’Egitto (0-0) e le due avversarie di sempre, Inghilterra (1-1) e Paesi Bassi (1-1). Negli ottavi la squadra di Charlton dovette affrontare la Romania dell’emergente Gheorghe Hagi; al termine dei tempi supplementari nessuna delle squadre riuscì a segnare alcuna marcatura, così si andò ai tiri di rigore, dove, dopo una serie di quattro tiri calciati in rete da entrambe le squadre, il portiere Pat Bonner neutralizzò l’esecuzione dal dischetto di Daniel Timofte. Le divise della Nazionale irlandese del 2008: a sinistra la prima divisa, a destra la seconda. La sfortuna si abbatté di nuovo sulla rappresentativa irlandese all’inizio degli anni ’80. Le regole della selezione vennero negli anni ulteriormente alleggerite, permettendo la convocazione di giocatori nati in altre nazioni che avessero avuto anche solo i nonni irlandesi. Negli ultimi anni, seguendo la moda calcistica, la nazionale irlandese ha indossato maglie più stravaganti del classico monotinta verde, a volte molto semplici, altre decisamente pittoresche con svariate sfumature di verdi.