A seguito della radiazione del club dal panorama calcistico italiano, l’allora sindaco di Cosenza Eva Catizone diede vita a un progetto di rinascita del calcio rossoblù, assieme all’assessore allo sport Vincenzo Gallo. Nel novembre del 2014 i calciatori del Cosenza hanno realizzato, sullo sfondo dello Stadio San Vito, un calendario con i bambini down della sezione di Cosenza dell’Associazione Italiana Persone Down. Altri dipinti tornati a risplendere negli anni novanta, per volontà dell’allora arciprete don Leonardo Ferraglio e riposizionati, negli ultimi anni, dall’attuale arciprete monsignor Marco Domenighini alla pubblica venerazione dei fedeli sono: la tela di San Giorgio, opera di Grazio Cossali e la tela di San Gaetano, attribuita ad un maestro bresciano della seconda metà del Settecento. Il tentativo di risollevare le sorti della squadra è, però, vano, e il Chievo chiude in diciottesima posizione, retrocedendo in Serie B. Tornata in Serie A sotto la guida di Giuseppe Iachini nel 2008, con il bomber e bandiera gialloblù Sergio Pellissier ai primi posti della classifica dei marcatori, negli anni seguenti il Chievo ottiene vari piazzamenti di medio-bassa classifica sotto la guida di Domenico Di Carlo, Stefano Pioli, Eugenio Corini e Rolando Maran, arrivando nel 2010-2011, durante la gestione di Pioli, a occupare solitario la testa della classifica a pieni punti dopo le prime due giornate.
Per la stagione successiva, il presidente Nino Di Biase vorrebbe allestire una squadra d’alta classifica ma le casse societarie non lo permettono. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l’onorevole Aniello Formisano. VINCENZO D’ANNA. Il provvedimento quindi giunge all’esame dell’Aula senza che possa incidere se non per considerazioni di carattere generale, eminentemente formali, se non per esprimere l’undicesimo voto di fiducia che da quattro mesi a questa parte siamo chiamati a dare e che, anche se con accenti critici, finora abbiamo dato perché qualcuno ci ha spiegato che non si poteva fare di meglio, ancorché non si intenda poco ossequiosa la considerazione nei confronti del nostro Capo dello Stato che come Omero pare si sia addormentato e nel mentre prima censurava il Governo Berlusconi per la decretazione d’urgenza e per la posizione abbastanza frequente della questione di fiducia, oggi sembra essere distratto da altre incombenze e da altre considerazioni.
VINCENZO D’ANNA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signori del Governo, il decreto-legge sul quale oggi viene richiesto il voto di fiducia contiene delle norme molto importanti, frutto anche della discussione e delle modifiche apportate in VIII Commissione (Ambiente) ed altre si sarebbero potute aggiungere se non ci fossimo trovati di fronte all’ennesimo voto di fiducia. PRESIDENTE. Comunico che, con lettera del 23 marzo 2011, il presidente della Commissione ambiente ha rappresentato l’esigenza, a seguito di quanto convenuto, all’unanimità, in sede di ufficio di presidenza, che l’inizio della discussione in Assemblea della proposta di legge recante disposizioni per la ricostruzione, il recupero lo sviluppo economico-sociale dei territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, già previsto per lunedì 28 marzo, sia differito alla fine del mese di aprile. Alla base di questo rinnovamento normativo ci deve essere una consapevolezza nuova, la consapevolezza che il danno all’ambiente è un colpo inferto al mondo in cui crescono i nostri figli ed alla possibilità di lasciare loro un ambiente sano. Ed è proprio la consapevolezza del riflesso economico, produttivo ed ambientale che deve animare le nostre scelte, anche se talvolta questa linea guida sembra essere bypassata. Noi le chiediamo, quindi, signor Ministro, di rispondere a quesiti specifici ma anche di darci un quadro su come il Ministero e il Governo pensano di muoversi in relazione a questa situazione estremamente delicata.
Questo è un po’ quello che è avvenuto anche in relazione alla vicenda campana. Si tratta quindi di una norma che non è vessatoria ma se vogliamo crea dei momenti di solidarietà, d’intesa fra regioni che possano essere poi vicendevolmente d’accordo nell’affrontare altri momenti di emergenza, anche a parti invertite. Noi siamo liberi di poter continuare a dire sui nostri territori che il provvedimento non si regge, che il provvedimento non risolve le questioni, che il provvedimento continua a mantenere una situazione di straordinarietà, che non giova alla democrazia sui territori e che il provvedimento deve essere censurato. Se tiene duro contro fango, sudore e forte caldo ed ha comunque un look moderno, allora hai a che fare con uno dei nostri completi di marca e qualità come Adidas, Nike, PUMA & Co. Venne quindi abolita l’operazione di macerazione, che nuoceva alla buona qualità della carta e si ottenne così carta più raffinata in tempi più brevi. Lo stemma coi quattro mori è il simbolo del Cagliari sin dalle origini nonché simbolo della Sardegna perlomeno dai tempi del dominio aragonese e, dal 1952, è anche la bandiera ufficiale della regione Autonoma della Sardegna. Penso che coloro che si sono detti contrari a questa modifica – ovvero alla necessità di acquisire la condivisione delle regioni interessate al trasferimento dei rifiuti – stanno sbagliando in quanto ripropongono – gli amici campani – la solita logora immagine di una regione che non vuole risolvere i suoi problemi in loco, i problemi che riguardano lo smaltimento dei propri rifiuti.