Nel 1926, quando il sodalizio mutò il nome in Calcio Napoli, fu definita quella che sarebbe stata la classica tenuta da gioco casalinga della compagine partenopea, composta da maglia azzurra, pantaloncini bianchi e calzettoni azzurri. Quattro anni più tardi, però, con l’assunzione, da parte del club partenopeo, della denominazione Associazione Calcio Napoli, anche il celeste fu rimosso: vennero così fissati nell’azzurro e nel bianco i nuovi colori sociali, caratterizzanti l’identità visiva del sodalizio e rimasti, da allora, immutati. Le due compagini tornarono a formare un unico sodalizio nel 1922, fondendosi nell’Internaples: il club andò a recuperare buona parte dell’eredità cromatica delle sue progenitrici, conservando l’azzurro, il bianco e il celeste: scomparve, invece, il blu notte. La divisa del girone di ritorno, dunque, prevedeva maglia azzurra – con scollo a «V» dotato di colletto, logo del club e main sponsor in bianco, logo dello sponsor tecnico dei tre colori propri del brand – calzoncini bianchi e calzettoni azzurri.
La preseason 1988-1989 vide, in attesa delle nuove maglie, il riutilizzo, per le gare amichevoli, delle casacche della stagione 1986-1987, facilmente distinguibili, poiché al logo del main sponsor delle passate annate era stato sovrapposto il marchio del nuovo sponsor contenuto in una patch di colore azzurro, ma di una tonalità più scura rispetto a quella della casacca. Era dotata, inoltre, di colletto azzurro, con bordo costituito da una serie di segmenti bianchi, e scollo con abbottonatura a bottone unico, la cui paramontura, in tessuto bianco, restava visibile anche a colletto abbottonato, per via del particolare taglio dello scollo e per l’utilizzo di un occhiello ad anello. Sul finire del decennio, nondimeno, fu ripreso il tipico design dei decenni passati: lo scollo a «V» in tessuto bianco, dunque, tornò nuovamente in auge; non fu lo stesso, però, per il colore di polisini o risvolti delle maniche, realizzati, questa volta, in azzurro.
Per i polsini o i risvolti delle maniche, invece, il colore bianco fu adoperato più saltuariamente, prediligendo, a quest’ultima tinta, maglietta da calcio l’azzurro. Le maglie delle stagioni 1966-1967, 1967-1968 e 1968-1969, invece, videro, per la prima volta, la comparsa del colletto azzurro, che, così come i polsini o le estremità delle mezze maniche, maglia real madrid viola era ornato da due righini (1966-1967) o da un righino (1967-1969) di colore bianco. Negli anni sessanta o, quantomeno, per la maggior parte del decennio, la «prima maglia» della compagine partenopea rispettò il format «azzurro, con risvolti di colletto e maniche in bianco»; sebbene, per motivi scaramantici, il grosso delle gare della stagione 1964-1965 fu giocato con la «divisa di cortesia». Antonio Juliano nella stagione 1965-1966 e Ottavio Bianchi con la casacca in uso a fine anni sessanta. Attila Sallustro e Antonio Vojak con la tradizionale casacca con scollo a «V». Mario Pretto con la maglia 1947-1948 e Giovanni Ciccarelli con la casacca con girocollo dei primi anni cinquanta. 1987-1988. In particolare, la maglia di tale stagione, in virtù dei successi in campionato e in Coppa Italia ottenuti l’anno precedente, era caratterizzata dalla presenza della patch dello Scudetto e di quella della Coppa Italia: la prima era cucita sul lato sinistro, mentre la seconda era cucita a destra, al di sotto del logo dello sponsor tecnico; il logo del club, invece, era collocato sulla manica destra della casacca.
È da evidenziare, inoltre, che il marchio dello sponsor principale, per gran parte della stagione, comparve stampato in bianco sulle casacche del Napoli; a partire, però, dalla semifinale di andata della Coppa UEFA 1988-1989, disputata e vinta contro il Bayern Monaco, il logo fu realizzato in due colori, nero e bianco. Come il numero di maglia è diventato un segno distintivo dei calciatori, fino a diventare un vero e proprio marchio personale. In particolare, la jersey, con fondo uniforme azzurro e scollo a «V» privo di colletto, recava in blu scuro sia il logo del club, sia i marchi degli sponsor, sia il numero di maglia sul retro. Le divise sono state presentate tramite i canali social del club, ad agosto 2024. La maglia di casa è improntata alla tradizione: consta di una palatura verticale rossonera con taglio classico, con bordi rossi sul colletto e sulle maniche. In località Cranno, presso la Vallategna, stabilisce, oltre a una casa colonica e a un mulino da farina, il primo edificio adibito alla filatura della seta, trasformando probabilmente un vecchio macero. Il primo kit del Borussia Dortmund di PUMA ha tutte le possibilità di andare oltre gli stadi di calcio e di entrare nel trend blokecore della moda urbana.