Chi non trovava posto si assiepava sul contiguo monte dei Cocci (che si innalzava lungo Via Zabaglia) dal quale si poteva vedere metà del campo da gioco. Tutti i giocatori sono liberi di muoversi in mezzo al campo fino a che non si interrompe il gioco per un fallo, un fuorigioco o una rimessa. Nel 1950-1951 infatti lo Spezia abbandona dopo dieci anni la Serie B, categoria che non rivedrà più per oltre mezzo secolo. Quando pochi anni fa ha lasciato l’esercito, l’ex comandante di carri armati, ha pronunciato un discorso di commiato in cui ha individuato due punti deboli dell’Idf: l’eccessiva dipendenza dalla tecnologia e la mancanza di soldati per combattere una guerra prolungata su più fronti. Presenti anche le realtà che operano nella solidarietà, come la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus, impegnata da anni nella lotta alla Sla che organizzerà, nei quattro giorni dell’evento, tornei e aste benefiche. Con la retrocessione in serie C nel 1985, il club iniziò un lungo periodo di militanza nelle categorie inferiori, destinato a protrarsi per 25 anni: trascorse infatti 10 stagioni in Serie C2 (con una parentesi nel Campionato Nazionale Dilettanti 1993-1994 con vittoria del campionato e della Coppa Italia), per poi riaccedere alla serie C1 nel giro di quattro anni, grazie al lavoro del direttore generale Stefano Capozucca, chiamato a Varese dall’allora co-proprietario del club Claudio Milanese, coadiuvato dal presidente Paolo Binda e da altri soci minori.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zaratti, questo è altro argomento. Da decenni siamo abituati a sentirci dire che il conflitto in Medio Oriente “è complicato”, che le ragioni sono “ugualmente distribuite” e, dal momento che Israele è la parte più forte, tocca allo Stato ebraico fare concessioni per garantire ai palestinesi “i loro diritti” nel cosiddetto processo di pace destinato alla creazione di “due Stati per due popoli”. Il rischio della scommessa del capo dell’Idf è ben riassunto da Israel Ziv, generale in pensione dello Stato ebraico, che afferma che “tornare in guerra per il gusto di combattere o semplicemente per schiacciare” l’organizzazione islamista “è un errore strategico molto grande”. L’operazione, sostenuta dal governo Netanyahu, dovrebbe prevedere lo schieramento di decine di migliaia di militari allo scopo di liberare gli ostaggi ancora in mano ad Hamas, eliminare l’organizzazione islamista “prima che venga decisa una soluzione politica per Gaza” e controllare la distribuzione degli aiuti umanitari nell’enclave palestinese. Più volte Zamir ha visto sfumare la nomina a capo di stato maggiore, in precedenza assegnata a militari di unità d’élite, e non è un caso che sia uno dei più accesi critici del culto delle forze speciali israeliane.
Il nuovo capo di stato maggiore israeliano pronto ad inviare decine di migliaia di soldati nella Striscia di Gaza. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato in quell’occasione che nessun altro bene o rifornimento sarebbe entrato nella Striscia di Gaza fino a nuovo avviso e ha ribadito che Gerusalemme non avrebbe accettato un cessate il fuoco senza il rilascio dei suoi ostaggi. Nel 2012 è diventato il segretario militare del primo ministro (quest’ultimo anche all’epoca era Benjamin Netanyahu): secondo persone citate dal quotidiano Usa, i due avrebbero sviluppato un solido rapporto professionale ma non personale. In risposta alla copertura mediatica della situazione degli aiuti, l’Ufficio del Primo Ministro ha risposto a un rapporto pubblicato da Ynet, affermando: “Il rapporto è falso. L’avversario era il Torino, e la gara si concluse sul punteggio di 2 reti a 1 per questi ultimi: Mario Meneghetti siglò il primo gol nella storia del Novara. L’intero modello era costruito sulla prevedibilità, sulla fiducia strategica e sull’idea che l’allineamento con gli Stati Uniti portasse sicurezza economica a lungo termine. L’obiettivo è rafforzare gli accordi di sicurezza per le operazioni umanitarie e sostenere le organizzazioni internazionali che lavorano a Gaza. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza.
Dal 7 ottobre 2023, dall’osceno massacro perpetrato contro intere famiglie da parte dei terroristi di Hamas, coadiuvati dai volonterosi (e feroci) cittadini venuti da Gaza, con il rapimento di uomini, donne, bambini, anziani – molti dei quali trucidati con comodo nei tunnel della Striscia – trovo che la questione si sia chiarita una volta per tutte. Ad ottobre 2017 fu presentata – con testimonial Gianluigi Buffon – la maglia che l’Italia avrebbe dovuto indossare al campionato del mondo 2018 ma, un mese dopo, gli Azzurri mancarono, per la seconda volta nella loro storia, la qualificazione al torneo. Al momento non si può determinare con certezza quando anche questo spazio sarà terminato, essendo impossibile conoscere preventivamente i nomi (e la loro lunghezza) delle future nazioni vincitrici della coppa del mondo. Quel sistema offriva a piccole nazioni come Israele un percorso verso la rilevanza, la resilienza e la prosperità. Tutto ciò non è altro che un tentativo coordinato da determinate nazioni (per prima l’Iran, ma non è certo l’unica) per sconfiggere Israele, per “estirparlo” dal Medio Oriente.
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