Il calcio a Monza arrivò nei primi anni del Novecento quando vennero fondate le prime società cittadine, tra cui Pro Victoria, Pro Monza e la Pro Italia. Il suo regime di clandestinità nei confronti della Federazione durò fino al 1919 quando alla prima assemblea regionale, dovendo cancellare con un colpo di spugna le colpe del Commissario Mario Trinchieri e del Reggente della F.I.G.C. Glielo chiedevo dappertutto, per le scale, nei balli, sotto i portoni. In semifinale riesce ad avere ragione dei pisani imponendosi nel doppio confronto per 0-1 nella gara di andata, allo Stadio Romeo Anconetani, con un gol di Tiribocchi e per 2-1 nel ritorno, in casa, ancora con Tiribocchi, che realizza su calcio di rigore, ed Abbruscato, migliori siti maglie calcio che raddoppia all’inizio della ripresa. Con la riforma del campionato di calcio nella stagione 1922-1923 il Monza venne ammesso, assieme alle altre società non avvezze all’attività nazionale, al campionato di Seconda Divisione, categoria che mantenne fino al 1926, anno in cui una nuova ristrutturazione dei tornei confinò il sodalizio brianzolo nella Seconda Divisione gestita dal Direttorio Divisioni Inferiori Nord di Genova. Esordì nel campionato di Terza Categoria e al termine della stagione regolare ottenne il terzo posto nel girone B del campionato lombardo.

Dopo appena un anno il Monza fu di nuovo in prima linea, ma l’amarezza per la mancata promozione in Serie A è molta: terzo posto in coabitazione con il Como. Falck agguantò il terzo posto sconfiggendo il Fanfulla 4-2, mentre tra Monza e Pavia finì 2-2. I bassaioli si aggiudicheranno la vittoria in una successiva gara dato che non erano ancora previsti i calci di rigore. L’anno successivo il Monza si classificò all’ultimo posto nel girone eliminatorio, rimanendo a secco di punti e subendo ben 18 reti a fronte delle sole 2 marcature messe a segno nelle partite contro Milan e Pro Patria. Il 5 ottobre 1919 il Monza tentò l’assalto alla Prima Categoria, nello spareggio di Milano contro la Trevigliese, i brianzoli cedettero per 3-2 ma vincendo il girone B di Promozione ottenne l’accesso alle finali: si classificò al 2º posto e venne promosso al massimo campionato dell’epoca. La squadra si classifica al 2º posto, con 5 punti frutto di due vittorie (contro la Juventus Italia e il Casteggio), un pareggio (in casa della capolista Enotria Goliardo) e di tre sconfitte, di cui una rimediata tra le mura amiche. Riesce comunque a raggiungere la semifinale di FA Cup, persa però contro il Manchester United.

La vittoria a Ferrara interrompe un digiuno di successi durato 204 giorni dall’ultima contro la Sampdoria in extremis alla 14ª giornata. Gli subentra Fabio Liverani, il quale dura solamente 4 giornate e alla 29° giornata viene esonerato a causa della sconfitta casalinga con il Lecce. Sotto la guida di Annibale Frossi, con gli innesti di numerosi giocatori di notevole caratura e trascinati dai gol di Bruno Dazzi (29 nella stagione 1950-1951), due anni dopo ad Omegna, il 4 giugno 1951 scoppiò la gioia dei monzesi che conquistarono la matematica promozione in Serie B al termine di una cavalcata durata 38 giornate. Nel 1962 ricorre il cinquantesimo della fondazione e in quella occasione il «presidentissimo» rassegna le sue dimissioni: ciò lascia tutta la Brianza in apprensione per le sorti del club monzese ma il primo cittadino dell’epoca, Giovanni Centemero, riuscì nell’intento di far tornare Sada sui propri passi il quale rimase alla guida ancora per una stagione. Il Monza della stagione 1969-1970 fu pronto a lottare per un posto in Serie A. Alla guida dei brianzoli venne chiamato Luigi Radice, alle prime esperienze come allenatore.

Per dieci anni il marchio venne abbinato ai colori biancorossi e il connubio portò a conseguire ottimi risultati, tra i migliori nella storia del club brianzolo. Il rammarico per l’esito negativo della stagione del 1965-1966, che portò i brianzoli a lasciare la cadetteria dopo 15 anni consecutivi di permanenza, dura ben poco, infatti dopo appena un anno ci fu il ritorno in Serie B. Il Monza subì un ringiovanimento dell’organico e questa scelta portò i frutti desiderati: la squadra rimase nelle prime posizioni per l’intero arco della stagione e a suon di vittorie giunse allo spareggio con il Como nella cornice dello stadio comunale di Bergamo. Per il biennio 2015-2017, è opinionista delle partite di Champions League sui canali Premium Calcio, mentre nel giugno 2016 è ospite fisso a Il grande match su Rai 1, per commentare i post-partita dell’Europeo. I verderoro, all’epoca unica squadra ad avere vinto un campionato mondiale fuori dal proprio continente (in Svezia nel 1958), diventano anche la prima a vincerlo in due continenti oltre il proprio; il primo dei due record è stato in seguito eguagliato dalla Spagna (vittoriosa nel 2010 in Sudafrica), dalla Germania (2014 proprio in Brasile) e dall’Argentina (vittoriosa nel 2022 in Qatar), mentre i sudamericani rimangono tuttora l’unica squadra ad avere vinto il campionato in tre continenti differenti.

By Zulema